Tra
i vari fattori da analizzare durante la valutazione dei rischi il
D.Lgs.
81/08 fa riferimento allo stress da lavoro-correlato (art. 28, comma
1-bis).
La
valutazione dello stress lavoro-correlato è
obbligatoria dal
31 dicembre 2010.
Ciò vuol
dire che da tale data nel documento di valutazione dei rischi deve essere
presente una sezione relativa alla valutazione del rischio da stress. Ciò
che si evince dalla circolare
del Min. Lavoro 18/11/10 è che la data del 31/12/2010 è da intendersi
come avvio delle valutazioni preliminari del rischio da stress.
La
sanzione
per la mancata
valutazione di questo rischio
è:
ammenda da 2˙192 a 4˙384 €
Come
linee di riferimento nel
decreto vengono citati l'accordo europeo del 8 ottobre
2008 e delle indicazioni della Commissione di cui art. 6. Non ci sono infatti articoli o allegati al decreto che trattano direttamente
del problema.
Lo
stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni
fisiche,
psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si
sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei
loro confronti.
Individuare
lo stress non è cosa facile. Tuttavia esistono dei segnali che possono
rivelare un livello di stress elevato, che sono:
1.
alto assenteismo;
2.
un’elevata rotazione del personale;
3.
conflitti interpersonali o lamentele frequenti;
4.
problemi disciplinari;
5.
violenza e molestie di natura psicologica;
6.
riduzione della produttività;
7.
errori e infortuni;
8.
aumento dei costi d’indennizzo o delle spese mediche.
Sono
sempre più numerose le persone colpite da problemi di stress sul luogo di
lavoro. I motivi sono:
-
innovazioni
apportate alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione del
lavoro;
-
precarietà
del lavoro;
-
aumento
del carico di lavoro e del ritmo di lavoro;
-
elevate
pressioni emotive esercitate sui lavoratori;
-
violenza
e molestie di natura psicologica;
-
scarso
equilibrio tra lavoro e vita privata.
Considerare
il problema dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza
e un deciso miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul
lavoro,
con conseguenti benefici economici e sociali per le aziende, i lavoratori e
la società nel suo insieme.
Alcune
misure:
Queste
misure possono comprendere ad esempio:
•
misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire
gli obiettivi aziendali e il ruolo
di ciascun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della
direzione ai singoli individui e ai team di lavoro , di portare a coerenza
responsabilità e controllo sul lavoro, di migliorare l’organizzazione, i
processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro.
•
la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro
consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue
possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al
cambiamento;
La
sanzione
per la mancata formazione dei lavoratori è:
arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1˙315 a 17˙098 € (in base al
numero dei dipendenti in azienda) --->>
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•
l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro
rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai
contratti collettivi e alle prassi.
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Per
leggere la circolare del Min. Lavoro del 18/11/10 clicca
qui (vedi le diposizioni transitorie)
Per
vedere l'accordo europeo sullo stress clicca
qui
Relazione
sullo stress lavoro-correlato dello Spisal di VR clicca
qui.
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