Entro
il prossimo 26 aprile i datori di lavoro nelle aziende in cui sono
presenti radiazioni ottiche artificiali (ROA) dovranno effettuare la valutazione ed
eventualmente la misurazione strumentale dei valori di esposizione dei propri lavoratori
(Titolo VIII, capo V, del D.Lgs.
81/08).
La
sanzione
per la mancata valutazione del rischio ROA
è: arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2˙500 a 6˙400 €.
Essendo
citate le radiazioni "artificiali" non vengono quindi considerate le fonti naturali come il sole o il fuoco. In
realtà il D.Lgs. 81/08 impone al datore di lavoro la valutazione di TUTTI i
rischi e pertanto si dovranno valutare anche i rischi per i lavoratori in esterno (agricoltori,
muratori, giardinieri, stradini, spazzini, ecc.). Gia' nel D.P.R. 303 del 1956,
art. 22, era prevista la protezione dei lavoratori dalle radiazioni
ultraviolette in genere. Clicca
qui per vedere il libretto Ispesl sui rischi UV in esterno.
Rientrano
nelle radiazioni ottiche artificiali:
ULTRAVIOLETTI
Sono
radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d'onda da 100 a 400 nm (nanometri,
cioè milionesimi di millimetro). Si dividono in UVA (400 - 315 nm),
UVB
(315 - 280 nm), UVC (280 - 100 nm).
Le
sorgenti più comuni degli ultravioletti sono: il sole; gli apparecchi di
saldatura; le lampade abbronzanti; le lampade
indurenti per resine usate dai dentisti (metacrilati); le lampade per tipografie e serigrafie; le
lampade per la sterilizzazione di acqua o altri materiali.
LUCE
VISIBILE
Sono
radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d'onda compresa tra 380 a 780 nm (nanometri,
cioè milionesimi di millimetro).
La
luce visibile è per la maggior parte generata da: sole e fuoco; lampade per
illuminazione; apparecchi di saldatura (per la parte visibile), flash
fotografici, lampade stroboscopiche, archi voltaici (alcune tipi di lampade
per proiettori e per auto), ecc.
INFRAROSSI
Sono
radiazioni elettromagnetiche con lunghezza d'onda da 780 nm a 1000 nm (nanometri
= milionesimi di millimetro). Si dividono in IRA (780 - 1400 nm),
IRB (1400 -
3000 nm), IRC (3000 nm - 1 mm).
Le
sorgenti più comuni degli infrarossi sono: sole e fuoco; gli apparecchi di
saldatura; forni e radiatori; le lampade riscaldanti (per terapie, cibi,
essiccazione, ecc.).
LASER I
laser che sono un tipo particolare di radiazioni ottiche con la
particolarità di avere un'unica
frequenza, amplificate e focalizzate in un unico fascio (sono perciò
dette "coerenti"). I laser possono essere visibili ma anche infrarossi o ultravioletti.
I laser sono classificati in 4 classi a seconda della pericolosità: la
classe I è praticamente innocua, la classe IV è pericolosa anche se solo
osservata da riflesso diffuso. Vedi opuscolo Ispesl clicca
qui.
L'intensità
delle radiazioni ottiche si misura in Watt per metro quadrato (W/mq)
oppure i Joule per metro quadro (J/mq) a seconda del tipo di radiazioni. (Nota:
1 W = 1 J al secondo, 1 Wh=3600 J).
I
danni che possono derivare dall'esposizione sono riassunti nella seguente
tabella (da allegato
XXXVII del D.Lgs. 81/08):
Tipo |
Sottotipo |
Parte
del corpo a rischio |
Danni
possibili |
ULTRAVIOLETTI |
UVA,
UVB, UVC |
Occhio
(cornea, congiuntiva, cristallino)
Cute |
Fotocheratite
Congiuntivite
Cataratte
(cristallino opaco)
Eritema
Elastosi
Precoce
invecchiamento e tumori
della pelle |
UVA |
Occhio
(cristallino) |
Cataratte
(cristallino opaco) |
LUCE
VISIBILE |
Luce
BLU |
Occhio
(retina) |
Fotoretinite |
Luce
intensa |
Occhio
(retina)
Cute |
Ustione
retina
Ustione
cute |
INFRAROSSO |
IRA |
Occhio
(retina) |
Ustione
retina |
IRA
e IRB |
Occhio
(cornea e cristallino)
Cute |
Ustione
cornea
Ustione
cute |
Nel
caso in cui la sorgente luminosa sia rappresentata da un laser,
gli effetti sopra riportati risultano, nella maggior parte dei casi, amplificati
e spesso irreversibili.
A
seguito della valutazione e in caso di esposizione a radiazioni ottiche
artificiali (ROA), il datore di lavoro dovrà prendere tutti i
provvedimenti necessari per eliminare o ridurre il rischio come, ad esempio:
-
spostamento
postazioni oppure posizionamento
di schermi o cabine di protezione;
-
affissione
di segnaletica di pericolo;
-
fornitura
di schermi facciali, occhiali e indumenti di protezione;
-
controllo
sanitario per i lavoratori esposti;
-
formazione
specifica sui rischi, sulle corrette procedure di lavoro,
sull'uso e addestramento dei DPI (dispositivi di protezione individuale: schermi
facciali o occhiali dotati di filtri specifici). La formazione va
effettuata sia per i lavoratori che per i capireparto e dirigenti;
La
sanzione
per la mancata formazione dei lavoratori è:
arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1˙200 a 5˙200 €.
In
ogni caso NON potranno mai essere superati i valori limite (sempre
specificati nel D.Lgs.
81/08, allegato XXXVII, parte I e II, suddivisi
per frequenza). I metodo di calcolo dei livelli sono descritti dalle
norme UNI EN 14255-1 Parte 1, UNI EN 14255-2 Parte 2 e UNI EN 12198.
~
~ ~ ~ ~
Per
leggere il commento Inail clicca
qui
Per
scaricare scheda Ispesl informativa sui laser clicca
qui
|